NOI NON SIAMO INUTILI!

Ciao a tutti! Non è un momento felice per tutta l’Italia. C’è sofferenza, lutto, paura e incertezza per il futuro. Il Teatro in particolare, e non parlo solamente degli artisti che fanno teatro, ma di tutti quelli che vivono di spettacolo, di intrattenimento, di creatività, sta attraversando un periodo drammatico. Tante compagnie, specie quelle più piccole, i teatri stessi, rischiano di non ripartire al termine di questo lockdown. Perché la ripartenza del dopo lockdown, ed è logico e giusto, ci mancherebbe, vedrà la riapertura graduale delle attività economiche, poi di quelle commerciali, quindi le scuole e poi, dopo molto, molto tempo, è prevista quella dei teatri, dei cinema, dei concerti, insomma tutto ciò che ha a che fare con la cultura. Sì perché in questa fase stiamo facendo i conti con una delle tante “contrapposizioni” sociali: proletari vs capitalisti, stanziali vs migranti, “normali” vs diversi. E così, adesso, l’avvento del coronavirus a messo in moto una nuova contrapposizione: quella tra le persone utili e quelle inutili.

Stefano Massini, scrittore e commediografo, in uno dei suoi monologhi all’interno della trasmissione Piazza Pulita, ha fatto un’analisi lucida di ciò che vuol dire essere artista oggi, in questo preciso momento storico. Un monologo che non è altro che un appello fiero ed appassionato a favore dell’arte, della cultura e della bellezza tout court. Dal ascoltare.

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